lunedì 10 novembre 2008

SM il re: Il Marocco per un negoziato serio sull'autonomia come soluzione definitiva al Sahara












SM il re: Il Marocco per un negoziato serio sull'autonomia come soluzione definitiva al Sahara
07/11/2008


SM Re Mohammed VI ha ribadito giovedì " la disposizione senza difetto del Marocco ad impegnarsi in un negoziato serio attorno all'autonomia come soluzione definitiva al conflitto" del Sahara, sottolineando che la sua iniziativa resta sempre sulla tavola dei negoziati, sotto l'egida delle Nazioni Unite.



" Il Marocco ribadisce una disposizione senza difetto ad impegnarsi in un negoziato serio attorno all'autonomia come soluzione definitiva al conflitto.

Considera, a questo proposito, che la sua iniziativa resta sempre sulla tavola dei negoziati, sotto l'egida delle Nazioni Unite.

È anche persuaso che a termine, la ragione e lo spirito immaginario l' porteranno via sulle tesi anacronistiche e le illusioni ereditate del passato" , ha sottolineato SM il re in un discorso indirizzato alla nazione, all'occasione del 33esimo anniversario della Marcia Verde gloriosa.

" Indipendentemente dalle evoluzioni del trattamento regionale ed internazionale che sarà riservato alla nostra causa nazionale, il Marocco continuerà a contare su sé stesso, attaccandosi ai suoi diritti legittimi e dando prova di una vigilanza di tutti i momenti.

Intende restare completamente mobilitato e mantenere l' unità del nostro fronte interno, nella quale attingiamo la nostra forza" , ha aggiunto il sovrano.

SM il re ha ricordato che tutti i Marocchini si sono adattati l'iniziativa d'autonomia, soprattutto gli originari delle nostre province sahariane, aggiungendo che il Marocco ha fatto in modo che " le concertazioni che riguardano la nostra iniziativa sono allargate alla Comunità internazionale i cui incoraggiamenti ed il sostegno hanno indotto molte istanze internazionali ed onusiennes a rivedere la loro posizione su questa questione".

Il sovrano ha citato fra quest'istanze il Consiglio di sicurezza dell'ONU " chi ha illustrato il suo appoggio unanime" all'Iniziativa del nostro paese, attraverso varie risoluzioni (a), salutando la sua serietà e la sua credibilità, ed in lui " conferendo la preminenza, ed allontanando, da fatto, qualsiasi altra proposta superata, perfida, non realistica e privata di qualsiasi visione prospettiva".

Sotto il testo integrale del discorso di SM il re:

" Elogio a dio, Pace e ciao sul profeta, la sua famiglia ed i suoi lavoratori,

Caro popolo,

Commemorando oggi il 33esimo anniversario della Marcia Verde glorioso, celebriamo non soltanto un'epopea del trono e del popolo, che è stata coronata dal recupero di suo Sahara da parte del Marocco, ma anche un evento considerevole che ha segnato una svolta nella storia contemporanea del nostro paese, quando si pensa alla nuova dinamica che ha stampato al processo democratico ed all'unanimità senza difetto che ha suscitato attorno alle costanti nazionali.

Da quando siamo caduti il carico di presiedere ai tes destini, ci siamo preoccupati di consolidare questa dinamica, che iscrive la nostra azione in un passo nuovo, fondata su una convinzione collettiva profonda, cioè che tutti i Marocchini sono agenti della questione del Sahara.

Quest'approccio innovativo sostiene anche sulla buona gestione locale per le nostre province del Sud, ed un'ampia partecipazione alla gestione della nostra causa nazionale.

Ha anche per vocazione di fare sviluppo e della solidarietà la benzina anche di questo spirito federativo ed unitario.

Inoltre abbiamo adottato, sul piano internazionale, un passo che ha fatto che il Marocco è stato solo a rispondere all'appello indirizzato, fin dalla fine degli anni 90, dalla Comunità internazionale a tutte le parti interessate, per che prendono iniziative che permettono di uscire dal vicolo cieco dove si sono sprofondati i vari tentativi di regolamento del conflitto artificiale suscitato attorno alla marocanité del Sahara, e di ricercare una soluzione politica di compromesso.

Questa soluzione che si é iscritta in una terza via, evita definitivamente alle proposte precedenti regolamento, dopo che la Comunità internazionale, per ragioni oggettive, ha acquisito la convinzione che sono che così inadeguate; inapplicabili.

Pertanto, il Marocco ha fatto sforzi ben riconosciuti, e che abbiamo coronato con la proposta di un'iniziativa audaca d'autonomia.

A tal fine, abbiamo ritenuto importante che le varie fasi dell'elaborazione di questa proposta è segnata del sigillo della democrazia partecipe.

Così, tutte le parti politiche, le forze vive della nazione e le istanze rappresentative delle province del Sud vi hanno contribuito.

C'è un'iniziativa che tutti i Marocchini si sono adattati, soprattutto gli originarii delle nostre province sahariane, per i quali apre vaste prospettive per una riconciliazione con i loro fratelli che riacquistano la madre patria, allo scopo che insieme, possono assumersi la gestione dei loro affari locali.

Abbiamo anche vegliato a ciò che le concertazioni che riguardano la nostra iniziativa siano allargate alla Comunità internazionale cui gli incoraggiamenti ed il sostegno hanno indotto molte istanze internazionali ed onusiennes a rivedere la loro posizione sulla questione.

Fra quest'istanze appare, in sommo grado, il Consiglio di sicurezza dell'ONU che ha illustrato il suo appoggio unanime all'Iniziativa del nostro paese, attraverso varie risoluzioni, il cui ultimo in data è la risoluzione 1813, dove il Consiglio ha salutato la serietà e la credibilità di quest'iniziativa, che gli conferisce la preminenza, e che allontana, da fatto, qualsiasi altra proposta superata, perfida, non realistica e privata di ogni visione prospettiva.

La dinamica generata da questo processo costruttivo ha permesso di constatare che gli sforzi del regno raggiungono perfettamente quelli della Comunità internazionale.

Consolida anche il desiderio che anima questa di raggiungere rapidamente una soluzione consensuale, realistica ed applicabile, attraverso negoziati intensificati e sostanziali ai quali partecipano tutte le parti interessate, con sincerità ed in buona fede, nel quadro della risoluzione 1813 e sotto l'egida dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

In attesa di trovare un'uscita a questa vertenza, il Marocco ha dato la dimostrazione della sua volontà sincera di fare la parte delle cose tra la vertenza regionale sul Sahara e lo sviluppo auspicato delle relazioni bilaterali con l'Algeria.

Purtroppo, attraverso la sua posizione ufficiale, questo paese cerca di ostacolare la dinamica virtuosa impegnata dall'Iniziativa marocchina.

Infatti, mette tutto in opera per fare durare la situazione attuale, che fa incombere i pericoli della balkanizzazione sulla regione del Magreb e del Sahel, e ciò, nel momento in cui i cambiamenti regionali ed internazionali esigono il raggruppamento per potere raccogliere le sfide principali che si pongono a questa regione in materia di sviluppo, e fare fronte ai pericoli di Securità che guettent.

Inoltre il rifiuto ostinato di tutti gli sforzi di normalizzazione acconsentiti dal Marocco, come pure quelli fatti da paese fratelli ed amici, e da potenze influenti sulla scena internazionale, va contro della logica della storia e della geografia, che è incompatibile con la chiusura delle frontiere tra due paesi vicini e fratelli.

A tale riguardo, l'attaccamento del nostro paese all'apertura delle frontiere ed alla normalizzazione delle relazioni deve essere considerata come l' espressione d' una fedeltà ai legami di classe e di buona vicinanza.

Traduce, inoltre, la preoccupazione di rispettare i diritti dell'uomo alla libera circolazione ed alla libertà d' scambi. Costituisce, infine, una risposta adeguata alle esigenze dell'integrazione maghrébine che è inevitabile.

In ogni caso, il regno intende restare fedele alla sua identità civilisationnelle ed allo spirito d'apertura che l'ha sempre caratterizzato, che si prevale nel suo passo, della credibilità di cui usufruisce il modello marocchino nell'ambito del suo ambiente regionale ed al piano internazionale.

A tale riguardo, teniamo a dire quanto ci rallegriamo del conseguimento da parte del Marocco - fatto nuovo nella nostra regione - dello statuto avanzato, nel suo partenariato con l'Unione europea.

Questo statuto privilegiato, soltanto noi non abbiamo cessato di chiamare dei nostri desideri, e per il quale abbiamo opera assiduamente dall'anno 2000, tradotto un riconoscimento della pertinenza delle nostre scelte strategiche e di l' efficacia della nostra diplomazia.

Consolida anche la credibilità delle nostre riforme e le grandi realizzazioni che abbiamo compiuto in materia di sviluppo, e che sono salutate e sostenute dalle istituzioni monetarie e le istituzioni economiche internazionali.

Di conseguenza, occorre mantenere il capo ed attaccarsi seriamente a fare fructifier, in modo ottimale, le diverse opportunità e prospettive aperte da questo statuto progressivo che comporta misure ed acquisizioni concrete a medio termine, pur aprendo ampi orizzonti per il futuro.

Allo stesso tempo, ribadiamo la nostra volontà di rafforzare e di allargare i nostri partenariati multipli, al Nord, come al Sud.

Caro popolo,

Indipendentemente dalle evoluzioni del trattamento regionale ed internazionale che sarà riservato alla nostra causa nazionale, il Marocco continuerà a contare su sé stesso, attaccandosi ai suoi diritti legittimi e dando prova di una vigilanza di tutti i momenti.

Intende restare completamente mobilitato e mantenere l'unità del nostro fronte interno, nella quale attingiamo la nostra forza.

Perciò, il Marocco ribadisce una disposizione senza difetto ad impegnarsi in un negoziato serio attorno all'autonomia come soluzione definitiva al conflitto.

Considera, a questo proposito, che la sua iniziativa resta sempre sulla tavola dei negoziati, sotto l'egida delle Nazioni Unite.

È anche persuaso che a termine, la ragione e lo spirito immaginario lo porteranno via sulle tesi anacronistiche e le illusioni ereditate del passato.

Frattanto, il Marocco non resterà le braccia incrociate, non più che egli non accetterà che la sua evoluzione democratica ed il suo sviluppo siano subordinati ai calcoli ed alle manovre degli altri.

Quindi abbiamo deciso, con l'aiuto di dio, di iniziare una nuova fase nel processo continuo delle riforme globali che conduciamo, lanciando la dinamica d' una regionalizzazione avanzata e graduale, che include tutte le regioni del Marocco, con, alla loro testa, la regione del Sahara marocchino.

A tale riguardo, ribadiamo la volontà ferma che li anima di permettere a tutte le popolazioni ed ai figli di questa regione di assumersi la gestione democratica dei loro affari locali, nel quadro di un Marocco unificato.

Ciò dovrebbe essere realizzato, sia con la messa in atto di una regionalizzazione allargata ed adatta, che procede della nostra volontà nazionale, sia attraverso l'autonomia proposta, una volta che avrà fatto l'oggetto di un compromesso politico, e che le Nazioni Unite l'avranno adottato come soluzione definitiva al conflitto.

Caro popolo, La regionalizzazione prevista è una riforma strutturale di fondo.

Uno sforzo collettivo è, dunque, necessario perché questo progetto sia messo a punto e portato a maturità.

E perché hanno giudicato bene avere un colloquio e con itinerario che deve presiedere, tanto al livello delle sue finalità e delle sue basi CHE a quello degli approcci che vi collegano.

La nostra ambizione è grande di vedere questo cantiere promettente favorire l'ancoraggio della buona gestione locale, consolidare la politica di prossimità riguardo al cittadino, e permettere di realizzare, a livello regionale, lo sviluppo socioeconomico e culturale integrato scontato.

Affinché quest'obiettivi possano nascere, questa riforma deve basarsi sui principi d'unità, di equilibrio e di solidarietà.

Per unità, si intende l'unità dello Stato, della nazione e del territorio, oltre alla quale nessuna regionalizzazione potrebbe avere luogo.

Quanto all'idea d'equilibrio, rinvia alla necessità di determinare le competenze esclusive dello Stato e di dotare, allo stesso tempo, le istituzioni regionali delle prerogative necessarie per permettere loro di liberarsi interamente missioni di sviluppo che sono loro attribuite, e ciò, nel rispetto degli imperativi di razionalizzazione, d'armonia e di complementarità.

Il principio di solidarietà nazionale rimane l'elemento essenziale di ogni regionalizzazione avanzata.

Pertanto, il trasferimento di competenze verso una regione implica necessariamente che questa possa disporre di risorse finanziarie che provengono da l' Stato e di patrimoni.

Inoltre, il successo della regionalizzazione passa per l'adozione di un taglio efficiente atto a favorire l'emergenza di regioni economicamente e geograficamente complementari e socialmente e culturellement armoniose.

A l' modo di ciò che facciamo per la gestione delle questioni principali della nazione, hanno deciso di adottare un approccio democratico, incluso e partecipe nell'elaborazione di questo progetto.

A tal fine, intendiamo, con l'aiuto di dio, organizzare una commissione consultiva pluridisciplinare, composta da personalità riconosciute per la loro competenza, la loro vasta esperienza e la loro altezza di vista.

Gli affideremo la cura di proporre - dopo l'aver sottoposto alla nostra valutazione giudiziosa una concezione generale della regionalizzazione, conservando allo spirito tutte le dimensioni là afferenti, come pure il ruolo che ritorna alle istituzioni costituzionali competenti nella sua attuazione.

Siamo particolarmente attaccati affinché la concezione generale di questo grande progetto dia luogo ad un dibattito nazionale tanto ampio quanto costruttivo, al quale prenderanno parte tutte le istituzioni e le autorità competenti, come pure le istanze rappresentative e favorevoli, e le strutture accademiche ed associative qualificate.

Sebbene facciamo farla avanzare, la regionalizzazione resterà molto limitata se essa non si accompagna dal consolidamento del processo di decentramento.

Quindi occorre dare un forte impulso all'azione dello Stato, a livello territoriale, soprattutto per quanto riguarda la riorganizzazione dell'amministrazione locale, e la necessità di conferirle più coerenza e d'efficacia, come pure l'imperativo di rafforzare l'inquadramento di prossimità.

A tale riguardo, diamo le nostre direttive al governo per che ci presenta proposte riguardanti la creazione di nuove prefetture e province, e ciò, considerando gli imperativi della buona gestione territoriale, delle specificità e delle potenzialità proprie di alcune regioni, come pure delle necessità delle loro popolazioni rispettive in materia di sviluppo.

Impegniamo, anche, il governo a preparare una carta nazionale del decentramento, con per obiettivo di organizzare un sistema efficace dell'amministrazione decentralizzata, che segna una rottura effettiva con la pratica di un centralismo immobile, un sistema basato su un approccio territoriale, come pure sul trasferimento di competenze che dipendono dal potere centrale verso i servizi esterni, strutturati in poli tecnici regionali.

Questa carta deve anche prevedere i meccanismi giuridici adeguati per una gestione territoriale che conferisce ai walis ed ai governatori le prerogative necessarie all'esercizio della loro missione, in particolare per quanto riguarda vegliare all'esercizio efficiente delle competenze che dipendono dagli organi dello Stato, così che alla coerenza delle azioni condotte dall'insieme dei partecipanti a livello territoriale, tanto provinciale che regionale.

Esortiamo tutti a dare prova di patriottismo e di civisme in attesa di raccogliere la sfida principale che consiste nel fare emergere un modello marocchino originale in materia di regionalizzazione.

Perché questa comprende l'evoluzione democratica ed il livello di sviluppo raggiunto dal nostro paese, vogliamo che sia un mezzo per ancorare la pratica della buona gestione e garantire un livellamento in vista di una riforma istituzionale profonda.

C'è la prova più eloquente di fedeltà alla memoria di nostro venerata padre, fuoco la sua maestà il re Hassan II, che dio abbia il suo cuore, artigiano del Marche Verte e costruttore dello Stato marocchino moderno, di cui ci spetta preservare la sovranità e l'unità e di garantire il rinnovamento, pur operando per il progresso e lo sviluppo del paese.

" L'aiuto me viene soltanto da dio.

Mi affido a lui e ritorno repentante verso Lui".

Veridica è la parola di Dio.

Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh".









Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

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