mercoledì 31 dicembre 2008

Nel 2008, l'ONU consolida la dinamica di regolamento al Sahara impegnata dall'iniziativa d'autonomia








31/12/2008


La questione del Sahara avrà conosciuto nel 2008 un'importante svolta al livello dell'ONU che ha consolidato la dinamica di regolamento impegnata dall'iniziativa marocchina d'autonomia come via seria e promettente per porre fine a questa vertenza regionale.



Quest'appoggio inequivocabile si è illustrato tanto al livello del Consiglio di sicurezza che di l'Assemblea generale, le cui ultime risoluzioni confermano quanto i due organi onusiani sono ormai in armonia totale su questa cartella.

Si trova infatti lo stesso appello unanime a negoziati di fondo su base del realismo in vista di arrivare ad una soluzione politica consensuale, così che un riconoscimento dell'importanza di mantenere il momentum crea con gli sforzi fatti dal Marocco per superare lo statu quo.

Per gli esperti e gli osservatori internazionali,quest'evoluzione positiva non è fortuita.

Si è iscritta nella logica degli sviluppi recenti che ha conosciuto il trattamento di questa cartella nell'ambito dell'istanza internazionale.

In aprile scorso, l'ONU infatti ha consegnato, con la voce del suo mediatore uscente, Peter Van Walsum, un verdetto dei più chiari e limpidi sulla questione: l'opzione dell'indipendenza del Sahara è che molto così non realistico; irrealizzabile.

Affatto il frutto dell'occasione o di un'analisi affrettata tenendo conto dei risultati di questa cartella, le conclusioni del diplomatico olandese, rese nella sua relazione al Consiglio di sicurezza, sono la conclusione di tre anni di mediazione, di quattro round di negoziati e delle missioni innumerevoli nella regione e contatti al più alto livello con diversi attori internazionali di peso.

Al termine del conto, il sig. Walsum, un uomo fra cui la professionalità, il rigore e l'integrità è riconosciuta di tutti, ha affermato l'inapplicabilità dei piani precedenti ed affermato che il processo di negoziati deve concentrarsi sulla sola soluzione possibile a questo conflitto, cioè un'autonomia allargata sotto la sovranità del Marocco.

" Ho sentito la necessità di ribadire questa conclusione che l'indipendenza del Sahara occidentale non è un obiettivo realizzabile" , poiché sembra, ha detto nella sua relazione, che questa conclusione sarebbe stata eclissata durante i negoziati di Manhasset proprio quando questa constatazione " oggi ancora pertinente, si trova all'origine del processo di negoziati in corso ".

Pur consolidando la dinamica di regolamento iniziata dal Marocco, le conclusioni di l' ex-inviato personale del segretario generale dell'ONU ha costituito una sconfessione di più per l'Algeria ed il Polisario che si ostinano a difendere piani caduci con l'obiettivo di perpetuare il vicolo cieco e ritardare ogni prospettiva di regolamento definitivo.

Non è sorprendente di vedere così il mediatore onusiano sottoposto ad una campagna bassa di dénigrement da parte della macchina di propaganda al saldo dell'Algeria e separatisti.

Nonostante tutte queste manovre dilatori ed in segno della determinazione della Comunità internazionale di finire con questo conflitto artificiale ereditato di un'epoca passata, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite nuovamente, si è iscritto in armonia perfetta con il passo del Consiglio di sicurezza, come declinata nelle sue ultime tre risoluzioni.

Ha così ribadito, nella sua ultima risoluzione, il suo appello alla prosecuzione dei negoziati prendendo in considerazione gli sforzi costruttivi e credibili fatti dal 2006, in un chiaro riferimento alla proposta marocchina d' autonomia.

I due organi, il Consiglio di sicurezza e l'AG, si accordano anche ad indurre le parti ad avviare negoziati di fondo su base del realismo e dello spirito di compromesso, due virtù centrali dell'iniziativa marocchina.

Quest'evoluzione considerevole, che privilegia una soluzione consensuale, conferma chiaramente il fallimento e l'inapplicabilità delle proposte precedenti di cui il carattere caduco è definitivamente stabilito dalle istanze onusiani e l'insieme della Comunità internazionale.

Di fronte all'atteggiamento ostruzionista e non costruttivo d'altra parte che mira a distruggere il processo di Manhasset, il Marocco ha opposto una volontà ferma non di tornare alla scatola partenza ed ad impegnarsi in negoziati seri attorno all'iniziativa d'autonomia come soluzione politica definitiva che usufruisce dell'appoggio della Comunità internazionale.

La diplomazia marocchina ha così mantenuto un dialogo stretto e sostenuto con le Nazioni Unite in attesa di superare gli ostacoli e garantire l'applicazione sana delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza con la convinzione che la ragione e lo spirito immaginario lo porteranno via sulle tesi anacronistiche e le illusioni ereditate del passato.

Più che mai, la cartella del Sahara nel contesto dell'ONU si trova tra due opzioni: quella dei negoziati su base del realismo politico raccomandata dal Marocco con l'appoggio della Comunità internazionale, e quella del mantenimento del statu quo e degli ostacoli alla costruzione maghrebina alla quale si appendono l'Algeria ed il Polisario.



Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
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Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
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Il portale delle città del sahara occidentale:
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martedì 25 novembre 2008

Il ministro degli esteri olandese: l'autonomia, una proiezione costruttiva per una soluzione al Sahara









Il ministro degli esteri olandese: l'autonomia, una proiezione costruttiva per una soluzione al Sahara

Il Sig. Verhagen, ministro degli esteri ha ribadito il sostegno del suo paese agli sforzi delle Nazioni Unite per raggiungere una soluzione politica della questione del Sahara, affermando che i Paesi Bassi sono favorevoli alla tenuta di un quinto round di negoziati tra le parti interessate.

In una dichiarazione alla MAP, la vigilia della sua visita di lavoro al Marocco, che ha cominciato, lunedì, si ricorda che il ministro olandese aveva affermato che la proposta d'autonomia " costituisce una proiezione costruttiva in direzione di una soluzione viabile" della questione del Sahara.

I Paesi Bassi " incoraggiano l'insieme delle parti da negoziare sotto gli auspici delle Nazioni Unite, per trovare un'uscita a questo conflitto" , aveva aggiunto.

A tale riguardo, il Sig. Fassi Fihri ha ricordato l'importanza della normalizzazione delle relazioni con l'Algeria per costruire l'Unione del Magreb arabo per ragioni geostrategiche.

Il Sig. Fassi Fihri ha ricordato la posizione " " chiara" " Paesi Bassi e l'Unione europea, adottata recentemente, che sostiene gli sforzi delle Nazioni Unite per raggiungere una " soluzione politica negoziata su base realistica e di compromesso".

Il ministro ha ritenuto che, del lato marocchino, " lo sforzo è stato compiuto attraverso l'iniziativa marocchina d'autonomia" , aggiungendo che " siamo in discussione con il segretario generale dell'ONU perché la nomina prossima del nuovo inviato speciale coincida con la determinazione del formato, dell'obiettivo e procedure perché i negoziati prossimi rispondano alla lettera a ciò che è previsto nell'ultima risoluzione del Consiglio di sicurezza 1813, che saluta gli sforzi seri e credibili condotti dal Marocco".














Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
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giovedì 13 novembre 2008

Il vice presidente della camera argentine dei deputati esprime il suo appoggio all'autonomia del sahara occidentale












Il vice presidente della camera argentine dei deputati esprime il suo appoggio all'autonomia del sahara occidentale
12/11/2008



Il primo vice presidente della camera argentina dei deputati, la signora Patricia Vaca Narvaja, ha espresso il suo appoggio all'iniziativa marocchina d'autonomia al Sahara, ritenendo che " di fronte alla mondializzazione, il peggiore che possiamo fare e spezzettare e dividere i nostri paese".



Il deputato argentino, che ha ricevuto lunedì alla sede del Parlamento a Buenos Aires, poiche'la delegazione marocchina ha preso parte alla riunione di consultazioni politiche periodiche al livello dei ministeri degli affari esteri, ha chiamato tutti coloro che vogliono vedere concretizzarsi l'integrazione del Magreb " ad operare in questo senso" ed a contribuirvi per quanto possibile, tutto in, " astenendosi di inserirsinegli affari interni paesi" della regione.

Ha precisato, in una dichiarazione alla MAP, aver preso conoscenza dell'iniziativa del Marocco che va nel senso del consenso, e si é impegnata ad operare a sostenerla.

" L'autonomia è una delle concezioni moderne" dell'autodeterminazione perchè significa la possibilità di gestire democraticamente gli affari, " ma nel quadro di una nazione, cosa che è molto importante" , ha precisato.

Il deputato argentina, d'altra parte, ha messo in rilievo i legami storici che esistono tra l'Argentina ed il Marocco, ricorrente a perseverare nello sforzo del loro rafforzamento a livello delle rappresentazioni parlamentari, ma anche nel quadro delle Nazioni Unite e nell'ambito dell'Unione interparlamentare.

D'altra parte, essa si è impegnata a condurre i passi necessari in attesa di dinamizzare il gruppo parlamentare di amicizia Argentina-Marocco nella prospettiva di approfondire e di rafforzare maggiormente le relazioni tra i due paesi.









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lunedì 10 novembre 2008

SM il re: Il Marocco per un negoziato serio sull'autonomia come soluzione definitiva al Sahara












SM il re: Il Marocco per un negoziato serio sull'autonomia come soluzione definitiva al Sahara
07/11/2008


SM Re Mohammed VI ha ribadito giovedì " la disposizione senza difetto del Marocco ad impegnarsi in un negoziato serio attorno all'autonomia come soluzione definitiva al conflitto" del Sahara, sottolineando che la sua iniziativa resta sempre sulla tavola dei negoziati, sotto l'egida delle Nazioni Unite.



" Il Marocco ribadisce una disposizione senza difetto ad impegnarsi in un negoziato serio attorno all'autonomia come soluzione definitiva al conflitto.

Considera, a questo proposito, che la sua iniziativa resta sempre sulla tavola dei negoziati, sotto l'egida delle Nazioni Unite.

È anche persuaso che a termine, la ragione e lo spirito immaginario l' porteranno via sulle tesi anacronistiche e le illusioni ereditate del passato" , ha sottolineato SM il re in un discorso indirizzato alla nazione, all'occasione del 33esimo anniversario della Marcia Verde gloriosa.

" Indipendentemente dalle evoluzioni del trattamento regionale ed internazionale che sarà riservato alla nostra causa nazionale, il Marocco continuerà a contare su sé stesso, attaccandosi ai suoi diritti legittimi e dando prova di una vigilanza di tutti i momenti.

Intende restare completamente mobilitato e mantenere l' unità del nostro fronte interno, nella quale attingiamo la nostra forza" , ha aggiunto il sovrano.

SM il re ha ricordato che tutti i Marocchini si sono adattati l'iniziativa d'autonomia, soprattutto gli originari delle nostre province sahariane, aggiungendo che il Marocco ha fatto in modo che " le concertazioni che riguardano la nostra iniziativa sono allargate alla Comunità internazionale i cui incoraggiamenti ed il sostegno hanno indotto molte istanze internazionali ed onusiennes a rivedere la loro posizione su questa questione".

Il sovrano ha citato fra quest'istanze il Consiglio di sicurezza dell'ONU " chi ha illustrato il suo appoggio unanime" all'Iniziativa del nostro paese, attraverso varie risoluzioni (a), salutando la sua serietà e la sua credibilità, ed in lui " conferendo la preminenza, ed allontanando, da fatto, qualsiasi altra proposta superata, perfida, non realistica e privata di qualsiasi visione prospettiva".

Sotto il testo integrale del discorso di SM il re:

" Elogio a dio, Pace e ciao sul profeta, la sua famiglia ed i suoi lavoratori,

Caro popolo,

Commemorando oggi il 33esimo anniversario della Marcia Verde glorioso, celebriamo non soltanto un'epopea del trono e del popolo, che è stata coronata dal recupero di suo Sahara da parte del Marocco, ma anche un evento considerevole che ha segnato una svolta nella storia contemporanea del nostro paese, quando si pensa alla nuova dinamica che ha stampato al processo democratico ed all'unanimità senza difetto che ha suscitato attorno alle costanti nazionali.

Da quando siamo caduti il carico di presiedere ai tes destini, ci siamo preoccupati di consolidare questa dinamica, che iscrive la nostra azione in un passo nuovo, fondata su una convinzione collettiva profonda, cioè che tutti i Marocchini sono agenti della questione del Sahara.

Quest'approccio innovativo sostiene anche sulla buona gestione locale per le nostre province del Sud, ed un'ampia partecipazione alla gestione della nostra causa nazionale.

Ha anche per vocazione di fare sviluppo e della solidarietà la benzina anche di questo spirito federativo ed unitario.

Inoltre abbiamo adottato, sul piano internazionale, un passo che ha fatto che il Marocco è stato solo a rispondere all'appello indirizzato, fin dalla fine degli anni 90, dalla Comunità internazionale a tutte le parti interessate, per che prendono iniziative che permettono di uscire dal vicolo cieco dove si sono sprofondati i vari tentativi di regolamento del conflitto artificiale suscitato attorno alla marocanité del Sahara, e di ricercare una soluzione politica di compromesso.

Questa soluzione che si é iscritta in una terza via, evita definitivamente alle proposte precedenti regolamento, dopo che la Comunità internazionale, per ragioni oggettive, ha acquisito la convinzione che sono che così inadeguate; inapplicabili.

Pertanto, il Marocco ha fatto sforzi ben riconosciuti, e che abbiamo coronato con la proposta di un'iniziativa audaca d'autonomia.

A tal fine, abbiamo ritenuto importante che le varie fasi dell'elaborazione di questa proposta è segnata del sigillo della democrazia partecipe.

Così, tutte le parti politiche, le forze vive della nazione e le istanze rappresentative delle province del Sud vi hanno contribuito.

C'è un'iniziativa che tutti i Marocchini si sono adattati, soprattutto gli originarii delle nostre province sahariane, per i quali apre vaste prospettive per una riconciliazione con i loro fratelli che riacquistano la madre patria, allo scopo che insieme, possono assumersi la gestione dei loro affari locali.

Abbiamo anche vegliato a ciò che le concertazioni che riguardano la nostra iniziativa siano allargate alla Comunità internazionale cui gli incoraggiamenti ed il sostegno hanno indotto molte istanze internazionali ed onusiennes a rivedere la loro posizione sulla questione.

Fra quest'istanze appare, in sommo grado, il Consiglio di sicurezza dell'ONU che ha illustrato il suo appoggio unanime all'Iniziativa del nostro paese, attraverso varie risoluzioni, il cui ultimo in data è la risoluzione 1813, dove il Consiglio ha salutato la serietà e la credibilità di quest'iniziativa, che gli conferisce la preminenza, e che allontana, da fatto, qualsiasi altra proposta superata, perfida, non realistica e privata di ogni visione prospettiva.

La dinamica generata da questo processo costruttivo ha permesso di constatare che gli sforzi del regno raggiungono perfettamente quelli della Comunità internazionale.

Consolida anche il desiderio che anima questa di raggiungere rapidamente una soluzione consensuale, realistica ed applicabile, attraverso negoziati intensificati e sostanziali ai quali partecipano tutte le parti interessate, con sincerità ed in buona fede, nel quadro della risoluzione 1813 e sotto l'egida dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

In attesa di trovare un'uscita a questa vertenza, il Marocco ha dato la dimostrazione della sua volontà sincera di fare la parte delle cose tra la vertenza regionale sul Sahara e lo sviluppo auspicato delle relazioni bilaterali con l'Algeria.

Purtroppo, attraverso la sua posizione ufficiale, questo paese cerca di ostacolare la dinamica virtuosa impegnata dall'Iniziativa marocchina.

Infatti, mette tutto in opera per fare durare la situazione attuale, che fa incombere i pericoli della balkanizzazione sulla regione del Magreb e del Sahel, e ciò, nel momento in cui i cambiamenti regionali ed internazionali esigono il raggruppamento per potere raccogliere le sfide principali che si pongono a questa regione in materia di sviluppo, e fare fronte ai pericoli di Securità che guettent.

Inoltre il rifiuto ostinato di tutti gli sforzi di normalizzazione acconsentiti dal Marocco, come pure quelli fatti da paese fratelli ed amici, e da potenze influenti sulla scena internazionale, va contro della logica della storia e della geografia, che è incompatibile con la chiusura delle frontiere tra due paesi vicini e fratelli.

A tale riguardo, l'attaccamento del nostro paese all'apertura delle frontiere ed alla normalizzazione delle relazioni deve essere considerata come l' espressione d' una fedeltà ai legami di classe e di buona vicinanza.

Traduce, inoltre, la preoccupazione di rispettare i diritti dell'uomo alla libera circolazione ed alla libertà d' scambi. Costituisce, infine, una risposta adeguata alle esigenze dell'integrazione maghrébine che è inevitabile.

In ogni caso, il regno intende restare fedele alla sua identità civilisationnelle ed allo spirito d'apertura che l'ha sempre caratterizzato, che si prevale nel suo passo, della credibilità di cui usufruisce il modello marocchino nell'ambito del suo ambiente regionale ed al piano internazionale.

A tale riguardo, teniamo a dire quanto ci rallegriamo del conseguimento da parte del Marocco - fatto nuovo nella nostra regione - dello statuto avanzato, nel suo partenariato con l'Unione europea.

Questo statuto privilegiato, soltanto noi non abbiamo cessato di chiamare dei nostri desideri, e per il quale abbiamo opera assiduamente dall'anno 2000, tradotto un riconoscimento della pertinenza delle nostre scelte strategiche e di l' efficacia della nostra diplomazia.

Consolida anche la credibilità delle nostre riforme e le grandi realizzazioni che abbiamo compiuto in materia di sviluppo, e che sono salutate e sostenute dalle istituzioni monetarie e le istituzioni economiche internazionali.

Di conseguenza, occorre mantenere il capo ed attaccarsi seriamente a fare fructifier, in modo ottimale, le diverse opportunità e prospettive aperte da questo statuto progressivo che comporta misure ed acquisizioni concrete a medio termine, pur aprendo ampi orizzonti per il futuro.

Allo stesso tempo, ribadiamo la nostra volontà di rafforzare e di allargare i nostri partenariati multipli, al Nord, come al Sud.

Caro popolo,

Indipendentemente dalle evoluzioni del trattamento regionale ed internazionale che sarà riservato alla nostra causa nazionale, il Marocco continuerà a contare su sé stesso, attaccandosi ai suoi diritti legittimi e dando prova di una vigilanza di tutti i momenti.

Intende restare completamente mobilitato e mantenere l'unità del nostro fronte interno, nella quale attingiamo la nostra forza.

Perciò, il Marocco ribadisce una disposizione senza difetto ad impegnarsi in un negoziato serio attorno all'autonomia come soluzione definitiva al conflitto.

Considera, a questo proposito, che la sua iniziativa resta sempre sulla tavola dei negoziati, sotto l'egida delle Nazioni Unite.

È anche persuaso che a termine, la ragione e lo spirito immaginario lo porteranno via sulle tesi anacronistiche e le illusioni ereditate del passato.

Frattanto, il Marocco non resterà le braccia incrociate, non più che egli non accetterà che la sua evoluzione democratica ed il suo sviluppo siano subordinati ai calcoli ed alle manovre degli altri.

Quindi abbiamo deciso, con l'aiuto di dio, di iniziare una nuova fase nel processo continuo delle riforme globali che conduciamo, lanciando la dinamica d' una regionalizzazione avanzata e graduale, che include tutte le regioni del Marocco, con, alla loro testa, la regione del Sahara marocchino.

A tale riguardo, ribadiamo la volontà ferma che li anima di permettere a tutte le popolazioni ed ai figli di questa regione di assumersi la gestione democratica dei loro affari locali, nel quadro di un Marocco unificato.

Ciò dovrebbe essere realizzato, sia con la messa in atto di una regionalizzazione allargata ed adatta, che procede della nostra volontà nazionale, sia attraverso l'autonomia proposta, una volta che avrà fatto l'oggetto di un compromesso politico, e che le Nazioni Unite l'avranno adottato come soluzione definitiva al conflitto.

Caro popolo, La regionalizzazione prevista è una riforma strutturale di fondo.

Uno sforzo collettivo è, dunque, necessario perché questo progetto sia messo a punto e portato a maturità.

E perché hanno giudicato bene avere un colloquio e con itinerario che deve presiedere, tanto al livello delle sue finalità e delle sue basi CHE a quello degli approcci che vi collegano.

La nostra ambizione è grande di vedere questo cantiere promettente favorire l'ancoraggio della buona gestione locale, consolidare la politica di prossimità riguardo al cittadino, e permettere di realizzare, a livello regionale, lo sviluppo socioeconomico e culturale integrato scontato.

Affinché quest'obiettivi possano nascere, questa riforma deve basarsi sui principi d'unità, di equilibrio e di solidarietà.

Per unità, si intende l'unità dello Stato, della nazione e del territorio, oltre alla quale nessuna regionalizzazione potrebbe avere luogo.

Quanto all'idea d'equilibrio, rinvia alla necessità di determinare le competenze esclusive dello Stato e di dotare, allo stesso tempo, le istituzioni regionali delle prerogative necessarie per permettere loro di liberarsi interamente missioni di sviluppo che sono loro attribuite, e ciò, nel rispetto degli imperativi di razionalizzazione, d'armonia e di complementarità.

Il principio di solidarietà nazionale rimane l'elemento essenziale di ogni regionalizzazione avanzata.

Pertanto, il trasferimento di competenze verso una regione implica necessariamente che questa possa disporre di risorse finanziarie che provengono da l' Stato e di patrimoni.

Inoltre, il successo della regionalizzazione passa per l'adozione di un taglio efficiente atto a favorire l'emergenza di regioni economicamente e geograficamente complementari e socialmente e culturellement armoniose.

A l' modo di ciò che facciamo per la gestione delle questioni principali della nazione, hanno deciso di adottare un approccio democratico, incluso e partecipe nell'elaborazione di questo progetto.

A tal fine, intendiamo, con l'aiuto di dio, organizzare una commissione consultiva pluridisciplinare, composta da personalità riconosciute per la loro competenza, la loro vasta esperienza e la loro altezza di vista.

Gli affideremo la cura di proporre - dopo l'aver sottoposto alla nostra valutazione giudiziosa una concezione generale della regionalizzazione, conservando allo spirito tutte le dimensioni là afferenti, come pure il ruolo che ritorna alle istituzioni costituzionali competenti nella sua attuazione.

Siamo particolarmente attaccati affinché la concezione generale di questo grande progetto dia luogo ad un dibattito nazionale tanto ampio quanto costruttivo, al quale prenderanno parte tutte le istituzioni e le autorità competenti, come pure le istanze rappresentative e favorevoli, e le strutture accademiche ed associative qualificate.

Sebbene facciamo farla avanzare, la regionalizzazione resterà molto limitata se essa non si accompagna dal consolidamento del processo di decentramento.

Quindi occorre dare un forte impulso all'azione dello Stato, a livello territoriale, soprattutto per quanto riguarda la riorganizzazione dell'amministrazione locale, e la necessità di conferirle più coerenza e d'efficacia, come pure l'imperativo di rafforzare l'inquadramento di prossimità.

A tale riguardo, diamo le nostre direttive al governo per che ci presenta proposte riguardanti la creazione di nuove prefetture e province, e ciò, considerando gli imperativi della buona gestione territoriale, delle specificità e delle potenzialità proprie di alcune regioni, come pure delle necessità delle loro popolazioni rispettive in materia di sviluppo.

Impegniamo, anche, il governo a preparare una carta nazionale del decentramento, con per obiettivo di organizzare un sistema efficace dell'amministrazione decentralizzata, che segna una rottura effettiva con la pratica di un centralismo immobile, un sistema basato su un approccio territoriale, come pure sul trasferimento di competenze che dipendono dal potere centrale verso i servizi esterni, strutturati in poli tecnici regionali.

Questa carta deve anche prevedere i meccanismi giuridici adeguati per una gestione territoriale che conferisce ai walis ed ai governatori le prerogative necessarie all'esercizio della loro missione, in particolare per quanto riguarda vegliare all'esercizio efficiente delle competenze che dipendono dagli organi dello Stato, così che alla coerenza delle azioni condotte dall'insieme dei partecipanti a livello territoriale, tanto provinciale che regionale.

Esortiamo tutti a dare prova di patriottismo e di civisme in attesa di raccogliere la sfida principale che consiste nel fare emergere un modello marocchino originale in materia di regionalizzazione.

Perché questa comprende l'evoluzione democratica ed il livello di sviluppo raggiunto dal nostro paese, vogliamo che sia un mezzo per ancorare la pratica della buona gestione e garantire un livellamento in vista di una riforma istituzionale profonda.

C'è la prova più eloquente di fedeltà alla memoria di nostro venerata padre, fuoco la sua maestà il re Hassan II, che dio abbia il suo cuore, artigiano del Marche Verte e costruttore dello Stato marocchino moderno, di cui ci spetta preservare la sovranità e l'unità e di garantire il rinnovamento, pur operando per il progresso e lo sviluppo del paese.

" L'aiuto me viene soltanto da dio.

Mi affido a lui e ritorno repentante verso Lui".

Veridica è la parola di Dio.

Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh".









Fonti:

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mercoledì 5 novembre 2008

Emissione di un francobollo invia in un commemorazione del 33esimo anniversario della Marcia Verde










Emissione di un francobollo invia in un commemorazione del 33esimo anniversario della Marcia Verde

All'occasione del 33esimo anniversario della Maria Verde, Barid Al-Maghrib ha proceduto ad un'emissione speciale di un francobollo posta che commemora quest'evento glorioso.

In questa occasione, buste " " primo giorno dell'emissione" " saranno messe a disposizione del pubblico in tutte le agenzie di Barid Al-Maghrib dal 7 novembre che corrono, indicano martedì un comunicato di Barid Al-Maghrib.

Dal recupero del Sahara nel 1975, ogni anno, Barid Al-Maghrib emette timbres-poste per celebrare la Mercia Verde che ha segnato la storia del Marocco moderno, si ricorda di stessa fonte.

Quest'evento, diventato un'epopea che abbaglia ed un modello ai popoli che aspirano alla liberazione, traduce in sé stesso l'ampiezza e la dimensione della storia di un combattimento condotto, in simbiosi dal re ed il popolo per il recupero del Sahara, aggiunge la stessa fonte.




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mercoledì 29 ottobre 2008








Cartella del Sahara: una vertenza regionale che deve essere regolata sul piano regionale (ambasciatore)
21/10/2008



" La questione del Sahara è una vertenza regionale che deve essere regolata sul piano regionale" , ha ribadito l'ambasciatore, rappresentante permanente aggiunge del Marocco presso l'ONU, il sig. Hamid Chabar, lunedì allora di un dibattito della quarta Commissione dell'Assemblea generale.




Il Sig. Chabar ha aggiunto che si tratta anche di un problema politico che è oggi esaminato, come tale, dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Reagendo al rappresentante dell'Algeria che ha qualificato il Marocco di " potenza occupante" , il diplomatico ha fustigato le contreverità consegnate, ogni volta, dagli ufficiali algerini su questa cartella.

" Il discorso algerino contiene, come sempre, contreverità storiche" , ha ricordato, sottolineando che" nessuna relazione del segretario generale dell'ONU, né le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, né il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia hanno designato il Marocco come una potenza occupante".

Ha precisato che " il processo di liberazione del Sahara è stato debitamente accompli" , ricordando a questo proposito che l'Accordo di Madrid concluso nel 1975 a Laâyoune, ha permesso il consolidamento della sovranità del regno su tutto Sahara e che l'assemblea locale, o Jemâa, riunita nel febbraio 1976, ha espresso la sua " piena soddisfazione e la sua approvazione totale per la liberazione di questo territoire".

D'altra parte, il diplomatico ha rilevato che " pur riconoscendo la validità delle tre vie d'espressione del diritto all'autodeterminazione, come consegnate nella risoluzione 1541 (1960) dell'assemblea generale, l'Algeria non ha cessato di mettere davanti una lettura selettiva e tendanziosa di questa stessa risoluzione, legando l'autodeterminazione soltanto ed esclusivamente all'indipendenza, e ciò nel momento in cui l'autonomia è percepita dalla Comunità giuridica internazionale come una forma moderna e democratica che permette l'esercizio effettivo del diritto all'autodeterminazione, al quale il Marocco sottoscritto".

Cartella del Sahara: una vertenza regionale che deve essere regolata sul piano regionale (am...)
21/10/2008



" La questione del Sahara è una vertenza regionale che deve essere regolata sul piano regionale" , ha ribadito l'ambasciatore, rappresentante permanente aggiunge del Marocco presso l'ONU, il sig. Hamid Chabar, lunedì allora di un dibattito della quarta Commissione dell'Assemblea generale.




Il Sig. Chabar ha aggiunto che si tratta anche di un problema politico che è oggi esaminato, come tale, dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Reagendo al rappresentante dell'Algeria che ha qualificato il Marocco di " potenza occupante" , il diplomatico ha fustigato le contreverità consegnate, ogni volta, dagli ufficiali algerini su questa cartella.

" Il discorso algerino contiene, come sempre, contreverità storiche" , ha ricordato, sottolineando che" nessuna relazione del segretario generale dell'ONU, né le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, né il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia hanno designato il Marocco come una potenza occupante".

Ha precisato che " il processo di liberazione del Sahara è stato debitamente accompli" , ricordando a questo proposito che l'Accordo di Madrid concluso nel 1975 a Laâyoune, ha permesso il consolidamento della sovranità del regno su tutto Sahara e che l'assemblea locale, o Jemâa, riunita nel febbraio 1976, ha espresso la sua " piena soddisfazione e la sua approvazione totale per la liberazione di questo territoire".

D'altra parte, il diplomatico ha rilevato che " pur riconoscendo la validità delle tre vie d'espressione del diritto all'autodeterminazione, come consegnate nella risoluzione 1541 (1960) dell'assemblea generale, l'Algeria non ha cessato di mettere davanti una lettura selettiva e tendanziosa di questa stessa risoluzione, legando l'autodeterminazione soltanto ed esclusivamente all'indipendenza, e ciò nel momento in cui l'autonomia è percepita dalla Comunità giuridica internazionale come una forma moderna e democratica che permette l'esercizio effettivo del diritto all'autodeterminazione, al quale il Marocco sottoscritto".

venerdì 16 maggio 2008

Il Sig. Azoulay: il Marocco e l'Algeria possono discutere del Sahara nell'Unione mediterranea







Il consulente di SM il re Mohammed VI, il sig. André Azoulay, ha affermato che nulla impedisce che la futura Unione mediterranea "sia una tribuna di dibattito tra il Marocco e l'Algeria sulla questione del Sahara".



Esprimendosi sabato nel quadro dell'emissione ''l'ospite della settimana ''di Radio Francia internazionale (RFI), il sig. Azoulay ha segnalato che "questa vertenza è evocata ovunque, ma se ci sono domani spazi che possono aiutare alla soluzione di questo problema perché non".



Il Sig. Azoulay, a tale riguardo, ha ricordato che il Marocco "ha dato prova di creatività e d'immaginazione ed ha proposto l'autonomia che è la vera prospettiva per una soluzione a questa cartella".

mercoledì 20 febbraio 2008

Una ONG spagnola s’interroga sulla sorte di una spedizione di aiuti destinati ai campi Tindouf
15/08/2007


Un'associazione spagnola che sostiene le tesi dei separatisti ha espresso il suo stupore di fronte alla sorte riservata ad una spedizione di aiuti umanitari, mandata la settimana scorsa ai campi di Tindouf, al sud-ovest dell'Algeria, riporta il quotidiano spagnolo "La Voz de Aviles."


I responsabili della "Associazione degli Amici del Popolo del Sahara e del Fronte Polisario in Asturie" hanno espresso il loro stupore di fronte alla scelta dell'itinerario preso da una società delle Asturie per la consegna di questi aiuti, aggiunge "Il Voz di Aviles."


Gli stessi responsabili s’interrogano perché questo aiuto debba arrivare in Mauritania a bordo di una nave, prima di essere istradato a mezzo di un camion fino ai campi in Algeria, percorrendo circa 3000 Km.


L'associazione sospetta, di conseguenza, che questi aiuti siano destinati ad "un privato" nei campi, aggiunge il quotidiano.



Fonti:

IL portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

IL portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

IL portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

IL portale delle città del Sahara occidentale:
www.sahara-villes.com


IL portale dello sviluppo economico del Sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale:
www.sahara-social.com